Rischio di ictus negli uomini anziani che assumono alfa-bloccanti

Questo nuovo studio è stato pubblicato sul Canadian Medical Association Journal e condotto dal Dr. Chao-Lun Lai, del National Taiwan University Hospital, Hsin-Chu Branch.

shutterstock_133593296L’ictus è una malattia che costa molte vite ogni anno. In America uccide circa 130,000 persone all’anno, che significa che ogni 4 minuti in media un americano muore di ictus. Si tratta di un importante problema di salute ed è quindi fondamentale conoscerne i fattori di rischio. Un fattore di rischio scoperto di recente sono gli alfa-bloccanti, che vengono comunemente prescritti per l’ipertensione, la malattia di Raynaud e l’ipertrofia prostatica benigna. Questi farmaci vengono prescritti da medici di famiglia e specialisti, che devono quindi essere a conoscenza di questo rischio. Questa informazione è importante anche per gli studenti di medicina, che solitamente si informano sulle medicine prescritte ai pazienti che seguono.

Gli alfa-bloccanti agiscono determinando il rilasciamento di certi muscoli e la vasodilatazione di piccoli vasi. L’effetto è un miglioramento del flusso ematico e una riduzione della pressione sistemica. Tuttavia, un effetto avverso degli alfa-bloccanti consiste in una riduzione importante della pressione nei primi giorni, con aumento del rischio di ictus ischemico. I risultati di questo studio mostrano un aumentato rischio di ictus ischemico per gli uomini nei primi 21 giorni di trattamento con alfa-bloccanti e un rischio ridotto 22-60 giorni dopo l’inizio del trattamento. È interessante notare che gli uomini che prendevano altre medicine per la pressione non mostravano un aumentato rischio di ictus, probabilmente perché i loro organismi erano già abituati ai farmaci e al loro effetto sulla pressione. Pertanto, i ricercatori raccomandano cautela nel prescrivere gli alfa-bloccanti a pazienti che non assumono altri farmaci antiipertensivi.

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